Comunicato a seguito dell’assemblea
sindacale del 19 maggio 2015:
Dopo ampia illustrazione del DDL di
riforma della scuola da parte del rappresentante sindacale Silvano Guidi, i
presenti votano all’unanimità la seguente mozione
MOZIONE
Il personale docente e non docente dell’IIS Frisi, riunito in assemblea in
orario di servizio il 19 maggio 2015, in merito
al DDL di riforma della scuola del Governo Renzi esprime quanto
segue:
·
un qualsiasi progetto di riforma con la volontà “epocale” di
fare la scuola con tutti i suoi attori avrebbe richiesto una consultazione
prima di qualsiasi elaborazione tra chi nella scuola opera quotidianamente
nelle difficoltà e ha contribuito in questi anni a conservarne valore e
dignità;
·
il disegno complessivo maschera la volontà di eliminare la
contrattazione, sia nella parte salariale sia in quella normativa, riducendo al
silenzio i lavoratori ed azzerando il ruolo della contrattazione stessa;
·
la riforma non prevede investimenti in quanto l’unica spesa
prevista, l’assunzione dei precari, è evidentemente finanziata con altri tagli
quali il blocco dei contratti, il taglio della progressione economica, il
taglio delle supplenze brevi;
·
l’assunzione non più rinviabile di 150.000 precari è usata come
merce di scambio “populista” per far passare un peggioramento, questo sì
epocale, delle condizioni di lavoro, economiche e salariali di tutto il
personale della scuola;
·
il progetto non contiene un sostanziale e coerente modello
pedagogico-formativo su cui didatticamente confrontarsi con i docenti;
·
la stendardo dell’organico funzionale non servirà a potenziare
le attività didattiche, ma a gestire le supplenze e i collaboratori vicari (e
non) lasciati senza più esonero dalla legge di stabilità: la maggioranza delle
assunzioni non aggiungerà cattedre all’organico di diritto, ma creerà un limbo
informe di docenti a disposizione;
·
partendo da una presunto disvalore della anzianità e della
esperienza, si intende minare il concetto di collegialità affidando la crescita
della struttura didattica al ruolo rafforzato dei dirigenti e all’indebolimento
degli organi collegiali;
·
l’uso dei rituali slogan sul merito non dimostra certo la reale
efficacia dei presunti processi emulativi che per osmosi dovrebbero sospingere
il Sistema Scolastico italiano a più alti livelli di qualità.
·
Il personale ATA è totalmente escluso dal “piano straordinario
di assunzioni” previsto per l’anno prossimo. Non si capisce con quali
risorse umane e finanziarie potranno realizzarsi il
“potenziamento dell’offerta formativa” e “l’apertura pomeridiana delle scuole”
che il DDL si prefigge (art. 2, comma 3), oltre il normale funzionamento della
scuola.
In
conclusione l’Assemblea Sindacale
esprime
un parere fortemente negativo sul Piano scuola proposto
dal governo e ritiene provocatorio che, alle ripetute attestazioni di
apprezzamento e stima rivolte dal governo ai lavoratori della scuola, ai
conclamati impegni di una giusta valorizzazione professionale, facciano
riscontro scelte diametralmente opposte che prospettano il blocco totale delle
retribuzioni fino a tutto il 2018, come effetto combinato del blocco dei
contratti, cui si aggiunge il contestuale ulteriore blocco delle progressioni
di anzianità anche per il personale ATA;
chiede
·
Il ritiro del DdL in discussione alla Camera dei Deputati
, l‘apertura della trattativa per rinnovare il Contratto di lavoro,
scaduto da ormai sei anni,
·
un provvedimento d’urgenza per garantire le 150.000 immissioni
in ruolo promesse fin dall’inizio del prossimo anno scolastico e un piano
di assunzioni per il personale ATA.
·
il miglioramento delle strutture scolastiche e la loro messa in
sicurezza;
·
il rinnovo dei contratti e la restituzione degli scatti di
anzianità;
·
l’assunzione immediata di tutti gli insegnanti precari su posti
qualificati con la riduzione del numero di allievi per classe;
·
che la scuola pubblica sia ampiamente rifinanziata e con risorse
pubbliche;
·
che l’autonomia e la “governance”
della scuola rimangano collegiali;
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